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Comune di Pietrasanta

Comune di Pietrasanta, la Piazza Del Duomo

Pietrasanta

Capoluogo della Versilia, è un centro di importanza internazionale per la lavorazione del marmo.

Con i suoi numerosi laboratori artistici e le qualificatissime fonderie d’arte, è un punto di arrivo di scultori più o meno famosi provenienti da tutto il mondo.
Grazie a un centro storico ben curato e ricco di monumenti, ha con il tempo preso il volto di un vera e propria città d’arte con numerose gallerie espositive e grandi esibizioni stagionali.
Sulla collina che sovrasta il centro cittadino, si trovano le due frazioni collinari di Capriglia e Capezzano Monte, poste a circa 350 metri sul livello del mare. Da qui si gode di una bellissima vista sul litorale Versiliese e sulla frazione di marina di Pietrasanta, nota e famosa per la pineta ove ogni estate si tiene il Festival della Versiliana con l’ormai noto caffè e le lunghe spiagge di sabbia finissima.

Il Panorama si estende sul Mar Ligure e il  Mar Tirreno, con lo sguardo che spazia dall’Isola Palmaria nel Golfo della Spezia, fino alle coste livornesi e all’antistante Isola di Gorgona.

Nelle giornate serene si possono distinguere nettamente all’orizzonte i contorni dell’Isola d’Elba, della Corsica e talvolta le vette delle Alpi Marittime al di là della costa ligure.
Le altre frazioni collinari e semicollinari sono: Strettoia, Vallecchia, ove si trova la Pieve di S. Stefano e Valdicastello Carducci, con la pieve di S. Giovanni e S. Felicita oltre alla casa natale di Giosuè Carducci, premio nobel per la letteratura nel 1906.

Pietrasanta, ancora non esisteva, ma importanti testimonianze archeologiche e  sicure fonti storiche attestano e comprovano la lunga presenza dell’uomo nella terra dominata dall’antica “Pietra Apuana”.  Qui si sono  avvicendati:  Etruschi, Liguri-Apuani,  Romani e dopo il crollo dell’Impero Romano d’Occidente, i Longobardi.
I Longobardi hanno lasciato in questi luoghi una ricca eredità di: toponimi, cognomi, fondazioni e soprattutto, il seme dal quale sarebbero poi discesi i Nobili di Corvaia e di Vallecchia, feudatari di Versilia.

Per vederla nascere, dovevamo aspettare il 1255, quando il nobile milanese Guiscardo Pietrasanta, podestà della Repubblica di Lucca, la fondò ai piedi della preesistente rocca longobarda e del borgo chiamato Sala.

La fondazione duecentesca rappresenta la chiusa fra due epoche storiche: la fine del periodo feudale con la cacciata dei Signori di Corvaia e Vallecchia, definiti “Zelatores Pisani Communis” e l’insediamento del potere comunale.
Pisani e Lucchesi, lottarono lungamente per impossessassi di un territorio ricco di ferro ed argento ed importante per la presenza del porto di Motrone.
Nel 1308, i Lucchesi  organizzano il nuovo borgo ed il territorio ad esso pertinente nella Vicaria di Pietrasanta e  Castruccio Castracani, signore di Lucca dal 1316 al 1328, fortifica il centro abitato con la costruzione della rocchetta “Arrighina” collegata ad un valido sistema di mura di cui ancora oggi si vedono i resti.
Per la sua posizione strategico-militare e per l’importanza che ricopriva sotto il profilo economico a causa delle risorse agricole e minerarie di cui il territorio era ricco, la città lucchese diviene negli anni oggetto di disputa e conquista da parte Pisana, Genovese e Fiorentina fino al 1513, quando la città ed il suo territorio passano con un lodo di Papa Leone X de’ Medici, sotto il dominio dello Stato di Firenze.

Sono anni di stabilità politico-amministrativa (nasce il Capitanato) e di espansione economica ed è il periodo in cui Michelangelo calca la terra di Versilia in cerca di quel materiale che si rivela prezioso non solo per l’economia dei suoi tempi, ma anche per quella futura: il marmo.

Marmo che caratterizza gli edifici più importanti della città tra cui spicca per bellezza e splendore il Duomo di S. Martino che raccoglie al suo interno importanti opere d’arte e la Sacra icona della Madonna del Sole.
Nel 1737 con l’estinzione della dinastia dei Medici, la corona del Granducato passa ai Lorena i quali si fanno fautori di una serie di provvedimenti destinati a cambiare radicalmente il territorio con la bonifica della palude costiera, l’incremento del commercio e  dell’industria e la nascita di una scuola per la lavorazione artistica del marmo.

Nel 1841 Leopoldo II Lorena, dopo aver considerato la sua storia e le importanti famiglie che la hanno abitata la innalza a”Città Nobile”

Il centro storico è caratterizzato da numerosi monumenti, quali: il Duomo di San Martino (XIII-XIV secolo) in stile romanico-gotico con il campanile attribuito a Michelangelo e la chiesa dedicata al culto di Sant’Agostino (sec. XIV), in stile romanico con annesso campanile in stile barocco.

Accanto all’edificio si può ammirare il chiostro, sul quale si affaccia il centro culturale “Luigi Russo”, sede della Biblioteca Comunale “G. Carducci” e del museo dei bozzetti.

Sulla piazza possiamo ammirare inoltre la Torre Civica o Torre delle Ore in stile gotico, il Teatro Comunale, la Rocchetta Arrighina con l’arco di Porta a Pisa, la Colonna del Marzocco accanto alla fontana omonima, Palazzo Panichi Carli e il monumento a Leopoldo II, volgarmente detto il Canapone e Palazzo Moroni sede del museo archeologico locale nel quale si trovano numerosi oggetti risalenti all’epoca etrusca.

Interessanti  sono anche la chiesa di San Francesco e l’oratorio di San Giacinto.
La città possiede inoltre una rete di cunicoli sotterranei e opere difensive strategiche quali le mura di cinta ben visibili dalla piazza e  raggiungibili grazie a un sentiero che termina alla Rocca di Sala, dalla quale si può ammirare la piana versiliese da Viareggio a Forte dei Marmi e le  isole dell’Arcipelago Toscano, e della costa ligure.
Numerosi sono i suoi cittadini illustri, come Giosuè Carducci, premio nobel per la letteratura nel 1906, Padre Eugenio Barsanti, inventore del motore a scoppio, Leone Tommasi, scultore, Sergio Bernardini, imprenditore e fondatore Della Bussola Di Focette e molti altri, così come numerosi sono gli artisti che qui hanno vissuto e lavorato che hanno voluto donare pregevoli sculture che oggi adornano numerose zone del territorio come ,Franco Adami, Il Giudizio del Minotauro, Rotonda della Via Aurelia.  Fernando Botero, Il Guerriero, Piazza Matteotti, Affreschi “Paradiso” e “Inferno”, Chiesa della Misericordia via Mazzini. Pietro Cascella, Memoria di Pietrasanta, Piazza Matteotti. Girolamo Ciulla, Il coccodrillo, Via Asmara, Tonfano. Jean-Michel Folon, L’Oiseau, Rotonda del Viale Apua. Igor Mitoraj, Il Centauro, Piazzetta del Centauro. Marcello Tommasi, Gruppo bronzeo (scena rurale presso il Mercato comunale), Via Oberdan. Kan Yasuda, Chiave del Sogno, Piazza della Stazione. Anna Chromy, Dancer, Piazza Dello Statuto, Dnna Anna, Villa La Versiliana ecc….ecc….